di Vera Viselli
Decisamente sottotono la 10.ma edizione del Roma Fiction Fest, svoltasi dal 7 all’11 dicembre 2016 presso il The Space Cinema Moderno – ma d’altronde era quasi impossibile fare granchè con un budget di poco superiore al milione di euro, figurarsi tentare di bissare la qualità ospitata lo scorso anno. Con un nuovo direttore artistico, Giuseppe Piccioni e l’organizzazione del Film Festival, il Concorso Internazionale quest’anno si è avvalso di dieci titoli: Baron noir, Berlin station, Better things, Di padre in figlia, Good behaviour, The Kettering incident, Midnight sun, National treasure, Public enemy e Wasteland, tra i quali va sicuramente menzionato Berlin station (un dramma di spionaggio ambientato ai giorni nostri che ha protagonista Daniel Miller/Richard Armitage, agente sotto copertura appena arrivato alla base berlinese della Cia, il quale deve riiuscire a scoprire l’identità di un informatore.
Altri dieci per le Anteprime Fuori Concorso: Amore pensaci tu, Il confine, Fleabag, Immaturi-La serie, In arte Nino, Madiba, Madoff, Maigret, Roots e When we rise. Roots è uno dei prodotti più interessanti ed allo stesso tempo discussi, remake della famosa serie americana del ’77 tratta dal romanzo di Alex Haley (a partire dal giovane Kunta Kinte, deportato in America e reso schiavo, si ripercorre un po’ tutta la storia della sua famiglia) e con un cast assolutamente di rilievo – basti pensare a Forest Withaker, James Purefoy, Jonathan Rhys Meyers ed Anna Paquin. Madoff invece è una miniserie con protagonista Richard Dreyfuss, premio Oscar nel 1978 per The Goodbye Girl e presidente della giuria di questa edizione del Fiction Fest, e che racconta la vicenda di Bernie Madoff, il famoso truffatore americano che per anni si è dilettato a far sparire qualcosa come 50 miliardi di dollari e che sconta a tutt’oggi 150 anni di carcere. In un mondo come il nostro, però, votato all’informazione globale, non si può scegliere di non citare in questo racconto criminal-finanziario i veri nomi delle banche che hanno contribuito alle varie truffe, cosa che invece ha deciso di fare la Abc News. Per tornare invece ad un cast di tutto rispetto, fa la voce grossa anche When we rise: diretta da Gus Van Sant (per i primi due episodi), creata da Dustin Lance Black (premio Oscar alla miglior sceneggiatura nel 2009 per Milk), la miniserie tra documentario e dramma che racconta la nascita e l’ascesa del movimento LGBT per i diritti dei gay, dal 1969 ad oggi, ha nel cast Guy Pearce, Whoopi Goldberg, Rachel Griffiths.
Infine, tra le Masterclass, va ovviamente sottolineata quella con Richard Dreyfuss, che ha ripercorso la sua lunga carriera, e tra gli eventi quello Shondaland: mi riferisco in particolare all’incontro con Charlie Weber della premiatissima How to get away with murder, la serie legal crime con protagonista Viola Davis, già alla sua terza ed attesissima stagione.
Pensando a come potrebbe davvero essere il Fiction Fest, il bilancio è appena sotto la sufficienza: servirebbe un’organizzazione nazionale, meno legata alla festa del cinema romana, che aspirasse a farlo divenire il primo festival di fiction europeo con anteprime non nazionali ma mondiali. Un ripensamento sull’organizzazione va e deve esser fatto – non basta, in tal senso, nominare un nuovo direttore artistico per dar vita ad un nuovo corso -, se si vuole tenerlo in vita e non farlo semplicemente galleggiare. Che lo si voglia inglobato o meno nella Festa del Cinema, bisogna che Roma Capitale dia un segno, di vita o di morte.
In copertina: Rhys Ifans, Michelle Forbes, Richard Armitage, Richard Jenkins & Leland Orser in the EPIX Original series Berlin Station. Photo Credit: Stephanie Kulbach for EPIX/Paramount.