Grugliasco // 21.06.2018
a cura di Luca Vecchione
Fresca di nomination ai Prog Music Award Uk nelle categorie “Miglior artista dell’anno” e “Miglior video”, la PFM – Premiata Forneria Marconi riparte da Torino – precisamente dal GruVillage Festival di Grugliasco – per la tranche estiva del suo tour mondiale in supporto all’uscita del disco Emotional Tattoos. Hanno fatto la storia della musica progressive-rock italiana e dopo quasi 50 anni di attività, in cui si sono susseguiti svariati cambi di formazione, si è assistito ad un concerto energico e ricco di improvvisazione come solo la PFM sa fare.
La scaletta è stata incentrata principalmente sul primo album (Storia di Un Minuto) e sull’ultimo ma non sono mancati brani storici e qualche chicca per i fan di vecchia data.
Sotto gli occhi attenti di un pubblico eterogeneo anagraficamente, il concerto è iniziato con la prima traccia di Emotional Tattos, Il Regno, come a voler traghettare idealmente il pubblico verso il nuovo percorso intrapreso dalla band dopo l’abbandono dello storico chitarrista e co-fondatore Franco Mussida avvenuta nel 2015.
Franz Di Cioccio, batteria e voce, nonché leader del gruppo, prima di saltare dietro la sua batteria per suonare i primi brani storici della scaletta (La Luna Nuova, Photos Of Ghosts e Il banchetto), ha ricordato che Torino per la PFM è una città che ha sempre portato fortuna e spera che sia così anche questa volta.
Si arriva così al fulcro della scaletta con la parte riguardante Storia Di Un Minuto e dopo aver eseguito integralmente dove… quando… è stato il momento de La carrozza di Hans e Impressioni di Settembre che hanno mandato il pubblico in visibilio.
Si torna sull’ultimo disco di inediti, su un pezzo che “Racconta la storia del gruppo” dice Franz “dove non facciamo discriminazioni di generi perché la musica è una ed è potente”.
Dopo La danza degli specchi arriva il singolo che ha fatto da apripista ad Emotional Tattos, Quartiere generale, “un pezzo che vuole essere la fotografia del nostro paese dal punto di vista politico dove i potenti pensano sempre ai loro interessi”.
Freedom Square è la faccia strumentale di Quartiere Generale, una jam in pieno stile PFM dove vengono esaltate le capacità tecniche della band e con essa si esaurisce il filone del nuovo disco.
Tuffo nel passato e ci si ritrova in piene atmosfere da Genesis con la voce di Di Cioccio che a tratti ricorda proprio quella di Gabriel e di Collins (ed è anche l’unico pezzo in scaletta in cui suona e canta contemporaneamente). Il tempo di riprendersi dal viaggio onirico di Harlequin e Patrick Djivas (basso e ultimo superstite della formazione storica insieme a Di Cioccio) prende la parola per introdurre il pezzo successivo tratto da uno dei loro progetti recenti, PFM in classic, registrato, tra l’altro, al Rec Studio di Torino, con un’orchestra vera e propria.
Dice Patrick “Mozart è stata la prima rock star della storia… se solo avesse avuto l’elettricità avrebbe usato le chitarre elettriche, i moog, i sintetizzatori per comporre le sue opere. Noi con questo progetto abbiamo voluto immaginare cosa sarebbe successo se la PFM fosse stata al servizio dei grandi autori della musica classica”. Parte così Danza dei cavalieri tratta dall’opera di Romeo e Giulietta di Serghej Prokofiev.
Continua l’alternanza tra presente e passato e quando è il turno di un altro evergreen targato PFM, Mr. 9 till 5, al termine della quale parte una jam di violino sapientemente suonato dal maestro Lucio Fabbri, collaboratore del gruppo dalla fine degli anni ’70 dopo l’abbandono di Mauro Pagani.
E’ il momento dei saluti, la band ringrazia e scende dal palco ma il pubblico chiede il bis a gran voce. C’è ancora un brano che non può mancare in scaletta ma quando le luci si riaccendono parte a sorpresa: Il Pescatore ad omaggiare l’amico Fabrizio De André.
Questa volta siamo giunti davvero alla fine. Parte E’ festa (Celebration) in una lunghissima versione tra il coinvolgimento del pubblico e una jam percussionistica che si trasforma in una simpatica sfida tra i due batteristi del gruppo (in questo tour la PFM decide di avere due batterie sul palco invece del solito alternarsi alla stessa di Franz Di Cioccio e Roberto Gualdi).
Siamo alle battute finali. Il gruppo ringrazia e saluta il pubblico e Di Cioccio sancisce la fine della serata con il motto “La musica è potente, è tutta un solo continente”. E sicuramente quella della PFM lo è e lo sarà per ancora molti anni.
SCALETTA:
- Il regno
- La luna nuova
- Photos of ghosts
- Il banchetto
- .. quando… (Parte I)
- .. quando… (Parte II)
- La carrozza di Hans
- Impressioni di Settembre
- La danza degli specchi
- Quartiere generale
- Freedom square
- Harlequin
- Romeo e Giulietta: Danza dei cavalieri
- 9 Till 5
- Violin jam
- Guillaume Tell ouverture
- Il pescatore
- È festa (Celebration)