a cura della redazione
NOW (Naples Open World) è il nuovo album di Marco Gesualdi, musicista e autore nato a Napoli, città dove è cresciuto umanamente e professionalmente, calcando i palchi con Denovo e Avion Travel e partecipando direttamente al rinascimento sonoro napoletano negli Ottanta, la cosiddetta vesuwave. Quella Napoli raffigurata sulla copertina del disco come un mosaico di colori fatto di barche, persone e un cielo saturo di uccelli.
Ma perché proprio Napoli?
Non solo per il legame spontaneo tra la città e Marco Gesualdi; Napoli qui è il centro del Mediterraneo, un punto che unisce un Sud e un Nord, polarità geografiche e politiche, ma anche ideali. Napoli è il centro di un’Europa accogliente, il punto di convergenza di infinite rotte che si espandono verso il resto del mondo e che dal resto del mondo ritornano nel cuore dell’Italia. Napoli mondo aperto, che in inglese è Naples Open World, si contrae nell’acronimo NOW, adesso, qui ed ora. Il tempo, lo spazio, la contingenza del reale e il bisogno di raccontare in musica e parole.
Così chi ascolta NOW si trova difronte a una grandissima varietà di contenuti e sonorità. Dodici brani – di cui sette strumentali – che vedono coinvolti quaranta artisti tra musicisti e voci: Silvia Romano mescola rock e folk nell’interpretazione di Bella figliola, brano che prende spunto da un testo popolare anonimo del Cinquecento; Cit cit unisce parlata pugliese e lingua napoletana con Michela Montalto, i Vandalia e Maurizio Capone; sapore di Fado in Violao, cantata in portoghese da Rossella Rizzaro, e Pirckipao che si affaccia sul Brasile, un territorio che come quello napoletano è stato terra di conquista, di incontro, di incroci senza fine; in Pino Song si vuole ricordare Pino Daniele come il grande chitarrista che è stato, oltre ad essere splendido cantautore. Il resto dell’album si muove fra la chitarra di Marco Gesualdi, omaggi al jazz e al tempo che passa, musiche colorate, struggenti e sfumate dove si affiancano nomi di autoriali come Ernesto Vitolo, Tony Cercola, Ciccio Merolla e Daniele Sepe.
Una menzione a parte per il singolo di lancio dell’album: Je suis la Mer, brano in francese, con la voce di Simona Boo è la storia di un viaggio che parte dal Nord Africa e arriva a Parigi, o a Castelvolturno, un’immigrazione che attraversa il mare ed è attraversata dalla speranza. Una canzone delicata, una narrazione sociale e politica intima, con un ritmo che culla, quasi uscisse da un carrillon. La canzone è accompagnata da un videoclip suggestivo e poetico nato dall’incontro tra Gesualdi e Andrea Ranalli, fotoreporter più volte in Africa per documentare storie di vita e delle culture autoctone, con immagini luminose e delineate del Senegal, punto di raccolta e di partenza verso l’Europa delle popolazioni Sub Sahariane, persone pronte ad abbracciare un viaggio che dura quasi 2 anni, attraversando il Mali, il Niger, per arrivare infine in Libia e potersi imbarcare verso l’Europa.
L’ album di Marco Gesualdi è stato scelto da RAI COM per la qualità e per i particolari temi musicali di carattere nazionale e internazionale.