Vent’anni del Salone Internazionale del fumetto
di Francesca Busatto
Quello di quest’anno è stato un Comicon che ha ripercorso gli anni della sua vita con nostalgia e soddisfazione, onorandoci e onorandosi con la presenza di autori internazionali del calibro di Frank Miller, una vera pietra miliare del mondo fumettistico, e Milo Manara, autore italiano conosciuto in tutto il mondo per le sue tavole caratteristiche erotiche. Ma non solo: insieme a loro tanti altri artisti internazionali ed italiani, come Tanino Liberatore, Brian Azzarello e Kim Jung Gi, che hanno contribuito e contribuiscono ad alimentare e far crescere un mondo meraviglioso come quello dei fumetti e della letteratura.
La mostra si apre, difatti, con un excursus sulla storia della Fiera mostrando, attraverso un percorso multimediale, la crescita che v’è stata dalla prima edizione del 1998, con sede a Castel Sant’Elmo, fino a quella attuale alla Mostra d’Oltremare che ha reso la manifestazione uno tra i saloni più importanti in Europa dedicati alla Nona Arte. Il percorso continua con esposizioni d’opere di Lorenzo Mattotti, Winsor McCay, Miguel Angel Martin, Joe Sacco, Claudio Chiaverotti e Laura Scarpa.
Nella grande cornice della Mostra si ha la possibilità di visitare padiglioni che toccano ogni punto d’interesse: fumetti, videogiochi, gadget, spazi per bambini, aree verdi in cui provare giochi di ruolo e attività d’ogni sorta, l’Arena Flegrea come spazio per le esibizioni di cosplayer e band internazionali, uno spicchio dedicato anche alle arti del cinema e della musica. Alcune sezioni presentano le scenografie di alcune famose serie tv come Il trono di spade o di film nel caso di Harry Potter. Quest’anno anche un’area dedicata alla Panini e alla storia delle sue famosissime figurine che accoglie al suo interno le diverse etichette della nota casa editrice: Panini Disney, Panini Comics, Marvel, Panini 9L, Planet Manga, Panini Magazines e PAN Distribuzione.
Il Comicon è un’opportunità per chiunque sia amante del mondo del fumetto, un microcosmo in cui si respira amore reale e concreto per queste arti che, fortunatamente, non smettono di attirare l’attenzione, generando artisti di ogni genere e per ogni gusto. Ciò che attrae e che si nota, percorrendo i numerosi padiglioni, è di certo la gran quantità di colori, l’odore della carta misto a quello dell’inchiostro, la possibilità di osservare, dal vivo, gli artisti nella creazione di un’opera unica ed irripetibile. E l’amore, da parte di ogni persona presente, per ciò che vi è attorno. I sorrisi e la gioia nel godere di quattro giorni immersi in un mondo avulso dal quotidiano. Come se il tempo si fermasse per dilatarsi, fra quegli stand, e quelle opere. L’arte, d’altra parte, rende eterno il tempo.
Non si può nascondere che molto sia fatto dalla città di Napoli, dove è nata e tutt’ora si svolge la manifestazione. Il suo calore e la sua viscerale passione per l’arte, che da sempre la contraddistinguono, sono di certo linfa vitale per apprezzare al meglio quest’esperienza che consiglio di fare a tutti, almeno una volta.