Recensione e Intervista
a cura di Jamila Campagna
Animali è il primo brano del nuovo percorso da solista di Elisa Pucci, in arte Mille – già frontwoman dei Moseek, band con cui ha calcato il palco di X-Factor – un pezzo raffinato e intrigante, con un ritmo che incalza sulle note del pianoforte, su cui si intreccia perfettamente il timbro della sua voce, unica e riconoscibile. Animali è una canzone vibrante e sensibile, che parla di un amore cresciuto nel tempo, che si tiene vivo nella sua routine, due amanti che, anche se si perdessero, sanno che si cercherebbero ancora e si ritroverebbero sempre. È, forse, proprio una lettera d’amore dedicata alla routine dell’amore, alla paura che l’abitudine consumi la voglia di stare assieme, a quell’ansia che un po’ ci spinge a rinnovarci per offrire cose nuove agli occhi della persona amata.
Il suo look al confine tra pop e retro-avant-garde, eyeliner, capelli rossi, frangetta e gonne a vita alta, ne fa un’eroina di un futuro ambientato nel passato. E come tutti gli eroi che si rispettino, Mille non può non avere qualche super potere: Animali racconta una storia il cui set è la casa, angolo di conforto e protezione, proprio come l’abbiamo conosciuta in questi mesi di lockdown. Eppure la canzone era già stata scritta prima dell’emergenza, in tipico stile visionario, perché si sa che gli artisti catturano le cose che sentono nell’aria. Ad accompagnare il brano, un video ambientato in un bar di Milano: tra chi gioca a carte, chi scarabocchia un tris, le banconote del mondo messe sotto vetro, i superalcolici. Un luogo di romantica quotidianità, dolce e nostalgica come il suono della tazzina che schiocca sul bancone: un tintinnio familiare che sa di cura e di attenzioni, profuma di caffè e dispiega un immaginario sconfinato di relazioni e sentimenti. Proprio quell’immaginario che Mille trasforma e rigenera sopra i tasti del suo pianoforte.
Prima di questo nuovo inizio da solista, sei stata front-woman, autrice e manager per la band Moseek, a cui sei molto legata anche ora che il progetto è in stand by. Il tuo modo di lavorare cambia nei due ambiti o rimane sostanzialmente lo stesso?
Scrivo canzoni da sempre, in inglese per i Moseek, in italiano in questo mio progetto da solista. Ho fatto la gavetta tosta con la band, quella che ti obbliga a ingegnarti per trovare il modo di comunicare con gli addetti ai lavori. L’approccio non cambia, l’impegno e la costanza sono sempre quelli, cambia il contesto linguistico e la squadra con la quale sto lavorando e di cui vado particolarmente orgogliosa.
Ti va di raccontarci da dove nasce il tuo nome d’arte, Mille?
Lo devo a mio padre che da sempre mi considera la “garibaldina” di casa per via del mio temperamento e per l’analogia con “la spedizione dei Mille” ogni qualvolta improvvisavo uno spettacolino in sala da pranzo. Ero solo una ma sembravamo una quantità infinita di gente.
Animali è una canzone d’amore avvincente, ritmata, con un’atmosfera che si avvicina alla ballad americana. Pensi sia in corso una trasformazione nel cantautorato femminile? È possibile trovare temi e sensibilità condivisi tra cantautori e cantautrici che superino il dualismo maschile/femminile nel fare musica, nel fare arte?
Credo che la musica pur essendo una parola femminile non abbia genere, è una per le persone che la amano e che vivono di creatività. Abbiamo nella storia della musica cantautrici che hanno scritto pagine longeve e che ci insegnano che le canzoni e le relative tematiche ricalcano le attitudini della persona indipendentemente che sia uomo o donna.
“E questo cielo sopra il tetto, ed ogni nuvola mi sembra un ritratto di me che guardo la città dalla finestra, che mi fissa e tu dormi nell’altra stanza” una strofa di Animali che descrive un bisogno di intimità e che racconta molto bene il lockdown, anche se la canzone è stata scritta prima dell’emergenza. Racconterai la situazione attuale nella scrittura di canzoni future?
Mi è sempre successo di mettere nero su bianco, o meglio, sul pianoforte, ciò che vivo. Il desiderio di raccontare è sempre il motore che porta a sedermi al pianoforte e mi fa iniziare a scrivere.
Rimaniamo sul filo della visionarietà. Nei giorni strani che ci hanno portato a chiudere le città, il bar è diventato un luogo di cui si ha grande nostalgia e il video di Animali è ambientato proprio in un bar, il Bar Azzurra di Milano, con il suo bellissimo arredamento anni 80. Come è nata l’idea di scegliere un bar come set?
Il bar ha una sua poetica per definizione, legata alla malinconia, alla solitudine, ai momenti di raccoglimento e ho cercato a Milano un luogo che fosse anche carico di bellezza i cui tratti di riconoscimento fossero gli stessi del primo giorno in cui è stato aperto. Proprio come accade all’amore di cui parlo in Animali.
So che hai una grande passione per il disegno. Hai disegnato la copertina di Animali, ci saranno altre illustrazioni ad accompagnare le prossime canzoni?
Si! Un’immensa passione messa a disposizione delle mie canzoni. Disegno da sempre e nello specifico la copertina di Animali fa parte di una serie che si chiama “Tette sulle spalle”. Ho il desiderio di curare le copertine delle canzoni che usciranno.
Ti va di darci qualche anticipazione sulle altre canzoni su cui stai lavorando e su che tipo di album sarà?
Ho scritto tante canzoni, i miei vicini di casa probabilmente le conosceranno a memoria, le suono voce e pianoforte in camera e in studio stiamo mettendo un vestito che sa di giradischi, di Milano e di Roma e di Renault 4.
Il video ufficiale del nuovo brano di Mille (Regia e produzione “A Thing by Giacomo, Francesco, Marco, Cosimo, Olmo e Giulia” – Etichetta Mirai Rec in licenza esclusiva ad Artist First) è inserito nella playlist YouTube “Novità INDIE ITALIANO” curata da VEVO, una playlist di videoclip che include importanti nomi del panorama musicale italiano odierno, come Diodato, Carl Brave, Brunori Sas.