I 70 anni della Magnum Photos a Roma
di Vera Viselli
“Magnum è una comunità di pensiero, una qualità umana condivisa, una curiosità su ciò che sta accadendo nel mondo, un rispetto per ciò che sta succedendo e il desiderio di trascriverlo visivamente“. Henri Cartier-Bresson
La Magnum Photo è una delle maggiori agenzie fotografiche moderne e contemporanee: nel 1947, appena dopo la Seconda Guerra Mondiale, quattro fotografi (Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, George Rodger e David Seymour) decisero di dar vita a un’alleanza artistica leggendaria, che riuniva in sé una gamma variegata di stili individuali che, collaborando tra loro, finì per dar vita a una cooperativa di artisti mai vista prima di allora. La visione doveva essere comune: la cronaca degli eventi, delle persone, dei luoghi e della cultura del mondo, che facesse al contempo uso di una narrativa potente, pronta a sfidare le convenzioni, frantumare lo status quo, ridefinire la storia e trasformare le vite. Eccolo qua il mix perfetto, quello di artista/giornalista/narratore, che ha documentato la maggior parte degli eventi e dei personaggi più importanti del mondo, che ha coperto – e copre tuttora – l’industria, la società e le persone, i luoghi di interesse, la politica e gli eventi di cronaca, così come i disastri e i conflitti.
Questa esposizione, presente a Roma nella sua prima data europea (e unica italiana), ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale –Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha proprio lo scopo di celebrare l’operato di questa straordinaria agenzia, divenuta con il passare del tempo una delle più importanti per la documentazione e il fotogiornalismo. Il curatore, Clément Chéroux, ha selezionato una serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile. Tutte queste opere sono state suddivise in tre sezioni/periodi:
PARTE PRIMA 1947-1968: Diritti e rovesci umani, che, con un occhio umanista, si concentra sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che emersero dopo la seconda guerra mondiale.
PARTE SECONDA 1969-1989: Un inventario di differenze, in cui si mostra la frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle minoranze e agli esclusi.
PARTE TERZA 1990-2017: Storie della fine, in cui si seguono le diverse forme espressive grazie alle quali i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i pericoli che lo minacciano.
La sezione finale, Magnum è…, accompagnata da una selezione della corrispondenza epistolare tra i membri dell’agenzia, dà voce ai fotografi e al personale dell’agenzia per tentare di definire il multiforme “Spirito Magnum”, plasmato dalle parole tanto quanto dalle immagini.
In copertina: Marc Riboud: Jan Rose Kasmir affronta la Guardia nazionale americana davanti al Pentagono durante una manifestazione contro la guerra del Vietnam, Washington DC, 1967. © Marc Riboud/Magnum Photos/Contrasto
MAGNUM MANIFESTO.
Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia
Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Proposta da Contrasto e Magnum Photos 70
Organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura
A cura di Clément Chéroux
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto.