FELICE LEVINI. VISIONI E GEOGRAFIE + PROGETTARE IL CAOS: IN TALK WITH

CHINI CONTEMPORARY
A cura di Alessandro Cocchieri
21 FEBBRAIO | 21 GIUGNO 2020
CHINI MUSEO – VILLA PECORI GIRALDI
PIAZZALE LAVACCHINI N.1 BORGO SAN LORENZO (FIRENZE)

Inaugura venerdì 21 febbraio, negli spazi del CHINI CONTEMPORARY di Borgo San Lorenzo (Firenze), la mostra di Felice Levini, VISIONI E GEOGRAFIE.

A partire dal titolo, che ben identifica l’intento del progetto espositivo, l’artista sviluppa nei grandi spazi di Villa Pecori Giraldi un percorso che rivela gli elementi centrali della sua poetica. Le molte opere che si susseguono nell’infilata dei sei saloni dedicati tracciano una grande mappa “concettuale” e “ricognitiva” dei molteplici linguaggi utilizzati dall’artista. In questa esposizione, che vanta anche delle opere inedite, Levini non manca di restituirci una visione dell’arte come forma nuova della realtà che appare – inevitabilmente – nella sua inedita complessità.

PROGETTARE IL CAOS // IN TALK WITH

Nella stessa giornata del 21 febbraio, alle ore 17, il CHINI MUSEO presenta, nell’ambito di una tavola rotonda organizzata in collaborazione con RAM – RADIOARTEMOBILE, il progetto CHINI CONTEMPORARY ideato e curato dal proprio direttore Alessandro Cocchieri.

Nato nel dicembre 2018 come luogo di esplorazione e indagine delle tendenze e delle espressioni dell’arte contemporanea, il CHINI CONTEMPORARY, si è caratterizzato sin da subito per la scelta – curatoriale – di dare pieni poteri agli artisti che, oltre a dover misurare il proprio medium artistico con le imponenti sale storiche di Villa Pecori Giraldi, sono invitati ad indicare chi gli succederà.

Il molto interesse suscitato negli ambienti dell’arte contemporanea e l’attiva partecipazione e volontà di dare continuità al progetto da parte degli artisti che si sono succeduti nel 2019 (Gino Sabatini Odoardi, Donatella Spaziani) e quelli che si succederanno nel 2020 (Felice Levini, H.H. Lim, Alberto Garutti), rende necessario, indispensabile e possibile il confronto tra i molti attori che compongono il complesso sistema dell’arte italiano.

Nella tavola rotonda del 21 febbraio 2020 dal titolo “PROGETTARE IL CAOS” Felice Levini, H.H. Lim, Gino Sabatini Odoardi, Donatella Spaziani, Alberto Garutti, Cecilia Casorati, Lorenzo Bruni, Valentino Catricalà e Arnoldo Mosca Mondadori si interrogheranno su quali siano le implicazioni culturali e sociali della produzione artistica attuale e della sua ricezione e sull’opportunità di sdoganare il progetto CHINI CONTEMPORARY come buona pratica per ridare la giusta centralità all’artista nel complesso sistema dell’arte italiano.

//

Felice Levini nasce a Roma nel 1956 dove vive e lavora.
La sua prima presenza a Roma risale al 1978 nello spazio autogestito Sant’Agata de’ Goti e al Palazzo delle Esposizioni. L’anno dopo segue un’importante personale allo Studio Cannaviello di Milano. Nel 1980 nasce Ia cosiddetta formazione dei Nuovi-nuovi sotto l’egida del critico Renato Barilli. Con la mostra presso la Galleria La Salita di Roma, nel 1981, Levini radicalizza il proprio lavoro aggiungendo l’elemento ironico che da lì in poi caratterizzerà le sue opere. Il 1985 segna la partecipazione dell’artista alla mostra Anniottanta tenutasi a Bologna presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna.

Tra le personali da ricordare: la mostra alla Galleria Pieroni di Roma e alla Galleria Massimo Minini di Brescia.

Tra le collettive: Italiana: la nuova immagine, 1980, presso la Loggetta Lombardesca di Ravenna e la rassegna Dieci anni dopo: I Nuovi-nuovi, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna. Nello stesso anno Levini è presente alla XII Biennale des Jeunes, a Parigi e alla mostra Una generazione post-moderna presso il Teatro Falcone di Genova. Nel 1984 espone al Castello di Volpaia a Radda in Chianti e due anni dopo alla rassegna itinerante Italiana: 1950-1986 a Zaragoza, Valencia e Madrid. Nel 1988 è invitato alla XLIII Biennale di Venezia/Aperto 88. Nel 1991 espone al XXXIV Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1993 è di nuovo presente alla XLV Biennale di Venezia/ La coesistenza dell’arte, nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma. Nel 1998 partecipa a Solstizio d’Estate 3 a Serre di Rapolano (SI) e a Sarajevo 2000 al Palais Liechtenstein di Vienna. Nel 2002 la personale Meridiano celeste (Azione a distanza) all’Acquario Romano e nel 2004 quella dal titolo Non c’è alla Fondazione Volume! nonché la partecipazione a Cabinet des Dessins al Musée d’Art Moderne di St. Etienne. L’anno dopo è presente all’Esposizione Universale Aichi, in Giappone. Nel 2008 al Mediations Biennial Poznán e nel 2011 nella mostra Compagni di viaggio alla Galerija Mestna di Ljubljana. Nel 2013 partecipa a Anni Settanta a Roma, Palazzo delle Esposizioni e a Camere XIX presso RAM radioartemobile, Roma. Partecipa alle mostre A tutto tondo – Sentieri Contemporanei ad Alghero (2017), alla Biblioteca di Tutti nella Biblioteca dell’Università di Sassari (2018) e al Parkview Museum Beijing e Singapore (2019).

Tra le sue personali più recenti vanno ricordate quelle alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (2013) a Zagabria, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura (2015), all’Auditorium Parco della Musica di Roma (2016), all’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen (2019).

Condividi sui social!Share on Facebook
Facebook
Tweet about this on Twitter
Twitter
Share on LinkedIn
Linkedin