NOSTALGIA

di Valeria Martella

Ad inizio ‘900 non era così, c’erano delle aspettative. Tutto ferveva: guerra imminente, arte che passava da struggente a distruttiva, letteratura decadente. NOSTALGIA

CARLOS D’ERCOLE, VITA SCONNESSA DI ENZO CUCCHI

Quodlibet, Macerata, 2014.

Un’analisi lucida e puntuale dell’opera di un artista comporta un rischio, quello di prescindere, paradossalmente, la sostanza che si cela al di là di un gesto pittorico, di un segno. È necessario compiere un passo ulteriore, valicare la disamina formale e spingersi nell’indagine di ciò che è nient’altro che umano. Una tale pratica deve essere distinta dal resoconto di gesta rocambolesche, di vite al limite; si tratta piuttosto di operare una riflessione profonda e critica sul pensiero dell’artista, sulla personale concezione di vita e dunque sulle ragioni del fare artistico. D’altro canto, cedendo all’eccesso opposto, si rischia di produrre una sterile impalcatura biografica, anch’essa pericolosa. CARLOS D’ERCOLE, VITA SCONNESSA DI ENZO CUCCHI

ANYTHING TO SAY? A PUBLIC ART PROJECT FOR FREEDOM

Davide Dormino

The Artist role in the world, since the ancient age, has been to tell his/her own time to make it better and, especially, to show a new vision linked to the human being and its needs.
Art, in all its ways, is so when it makes us wondering on our existence showing us new possible directions.
Art should be able to work as a staminal cell rigenerating all the things around it.
ANYTHING TO SAY? A PUBLIC ART PROJECT FOR FREEDOM