di Vera Viselli
Il primissimo prototipo funzionante della nuova fotocamera per pellicola cinematografica 35mm perforata è stato completato nel marzo 1914 da Oskar Barnack e presentato alla Fiera di Primavera di Lipsia del 1925, dove venne entusiasticamente definita dai critici “un gioiellino”, anche se costava ben 300 marchi. Perché pagare così tanti soldi, verrebbe da chiedersi. Perché la Leica non era solo un oggettino fatto con nuovi materiali e un certo gusto estetico; proponeva un nuovo ideale di fotografia, come recitava bene lo slogan “Grandi fotografie con piccoli negativi”, un nuovo modo di intendere la visione, non più solo appannaggio del cinema. Il sistema fotografico della Leica ha rivoluzionato la pratica della fotografia, facendola divenire più dinamica, almeno sotto due punti di vista: questo apparecchio era sempre pronto all’uso e permetteva di fissare lo sguardo su un mondo sempre più rapido, facendo parte essa stessa di quel movimento, di quella corsa inquieta e irrequieta dettata anche dall’avvento dei mezzi di trasporto sempre più veloci.
E in onore di questa epocale invenzione, la mostra “Augen Auf! 100 Jahre Leica Fotografie” – intitolata per l’edizione romana “I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica” – è arrivata in Italia al Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma, presentando attraverso le 400 opere esposte l’innovazione che ha comportato la “Ur-Leica”, che dagli anni Venti in poi ha documentato tutti i cambiamenti dell’epoca moderna grazie allo sguardo di grandi fotografi – tra i tanti, René Burri, Thomas Hoepker, Bruce Gilden, Christer Strömholm, Bruce Davidson, F.C. Gundlach, Fred Herzog, William Eggleston. Il tutto, accompagnato anche da vari materiali documentali come libri, riviste, modelli di fotocamere e filmati.
Tra i fotografi presenti in mostra con i loro scatti, Gianni Berengo Gardin è certamente tra quelli che ama in modo particolare questa macchina fotografica: “Tempo fa Leica non era una ma la macchina fotografica per eccellenza, dalla qualità inavvicinabile e ben visibile da parte di tutti. Oggi l’elevatissimo livello delle ottiche e la grande affidabilità della meccanica restano, anche se la forbice qualitativa rispetto alle altre marche si è ristretta. Resta per me un dato altrettanto importante: fotografare con Leica lo sento come una responsabilità perché lo hanno fatto grandi autori da Dorothea Lange a Henri Cartier-Bresson, da Eugene Smith a Josef Koudelka e quindi immagino di dover sempre dimostrare in qualche modo di essere alla loro altezza“.
È possibile acquistare già in mostra il catalogo, I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, pubblicato da Contrasto (29,90 euro), un prezioso volume con 12 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della fotocamera Leica fino alle più recenti visioni.
La mostra I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica, presso il Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma, sarà visitabile dal 16 novembre 2017 al 18 febbraio 2018 dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle ore 17.30, il venerdì e il sabato dalle ore 9.30 alle ore 22.00 e la domenica dalle ore 9.30 alle ore 20.30.
www.ilvittoriano.com/mostra-leica-roma.html
In copertina: La Ur-Leica, costruita da Oskar Barnack, completata nel 1914 © Leica Camera AG