Quello che troviamo nel progetto Fremo Immagine di Francesco Ciavaglioli è un atlante botanico e zoologico trasfigurato nell’atto di campionatura, nel momento del ritaglio, del ridimensionamento, dell’archiviazione di ogni singolo elemento naturale portato dal mondo reale a quello della rappresentazione.
Soglie, cortine e pannelli sono la superficie su cui approda questa natura resa per frammenti, che si deposita sul fondo e diventa sedimentazione. Uccelli, foglie, insetti e altri animali che passano nel procedimento operato dall’artista e diventano forme di uccelli, foglie, insetti e altri animali. Forme fuori fuoco, tremanti, corrose, più o meno identificabili, più o meno riconducibili a qualcosa che possiamo aver visto dal vivo o in un libro.
Immagini da laboratorio, create in provetta, tra solventi, matrici e inchiostro, a rincorrere la reazione chimica mentre l’artista sfida la macchina, nella riproduzione meccanica dove il digitale torna a essere analogico, pratico, cognitivo.
Le pareti dello Spazio Molini, locale sotterraneo della Fondazione Pastificio Cerere che ospita la mostra, rincarano la dose ponendosi anch’esse come superfici reattive, dove il tempo ha dato luogo alle reazioni chimiche tra intonaco e umidità con superfetazioni e crepe: macchie di diversi colori e consistenze che sembrano rispondere alle opere.
E in questa sorta di De Rerum Natura, Ciavaglioli sfida anche la natura stessa che si crea e si trasforma in atti spontanei sin dalla notte dei tempi. E così è raggiunto il senso dell’arte. Creare un’immagine che non sia solo immagine, creare un’immagine che sia realtà: un’altra realtà ex novo accanto alla realtà.
Fremo Immagine
Francesco Ciavaglioli
una mostra a cura di Saverio Verini
Dal 20 Marzo al 6 Aprile 2019
Fondazione Pastificio Cerere
Spazio Molini
Via degli Ausoni 7, Roma