LATINA // UNA FORESTA SUL MARE

foto e testo di Andrea Valente

Rocce nel mare di Latina. Foto: © Andrea Valente

Fuori dai grigi spazi cittadini, lontano (ma non troppo) dalle automobili e dallo stress della quotidianità, Latina è custode di un preziosissimo patrimonio, unico nel suo genere, una natura rimasta quasi incontaminata nella Pianura Pontina, dove il tempo sembra essersi fermato. Dal Lago di Fogliano fino al promontorio del Monte Circeo, l’intera zona costiera pontina, tra Latina, Sabaudia e San Felice, è da oltre 80 anni salvaguardata all’interno della riserva naturale del Parco Nazionale del Circeo.

Il Parco Nazionale del Circeo si estende per circa 56 km2 , racchiudendo al suo interno 22 Km di dune costiere, 33 km2  di Foresta ed oltre 10 km2 di laghi. La Foresta del Circeo rappresenta la più estesa foresta planiziaria naturale in Italia: si tratta di ciò che rimane dell’antica Selva di Terracina, che originariamente si estendeva per oltre 110 km2, della quale mantiene ancora molte peculiarità; un ecosistema tanto ricco quanto vario, perfetto esempio di foresta di Macchia Mediterranea con la sua rigogliosa vegetazione di fagaceae, di frassino e di pioppo, oltre ad un fitto sottobosco. Sono molti gli animali che la abitano, tra cui i mammiferi tipici delle aree boschive della Penisola, come tasso, volpe, lepre, cinghiale e daino (sebbene quest’ultima sia una specie alloctona), oltre a molti uccelli, tra i quali diverse specie di picchio e di rapaci, columbiformi e passeriformi che ivi nidificano. Caratteristiche sono le zone umide: all’interno della Foresta sono presenti delle zone dette piscine, aree paludose che si formano nei mesi invernali, nelle quali trovano dimora numerose specie di rettili e anfibi. Poco distante dalla Foresta, confinante con il Lago di Caprolace, esiste un’altra zona umida di estremo interesse dal punto di vista avifaunistico, la zona dei Pantani d’Inferno. Denominati così proprio per la loro natura lagunare, sono il perfetto habitat per numerose specie che qui nidificano o sostano, tra cui aironi, garzette, esemplari di cavaliere d’Italia e talvolta fenicotteri; la zona coincide perfettamente con alcune tra le più importanti rotte migratorie, peculiarità che permette lo stazionamento di molte specie di uccelli proprio nelle aree lacustri pontine.

Vegetazione della Foresta del Circeo, lungo uno dei sentieri principali nella zona del Cerasella. Foto: © Andrea Valente

Separati dal mare attraverso la duna litoranea, i laghi costieri pontini formano il più importante ecosistema palustre d’Italia, nonchè una zona umida di interesse internazionale come riconosciuto nella convenzione di Amsar del 1971. La duna costiera pontina è il naturale proseguimento della duna che parte da Ardea, con sedimenti silicei e tufi, ma che solo nella zona pontina assume una posizione parallela alla linea di costa tirrenica, la cui origine è dovuta ai depositi eolici delle sabbie marine. Nel corso dei lavori di bonifica sono state realizzate numerose foci attraverso la duna, in grado di collegare i laghi con il mare, così da permetterne una buona qualità delle acque e la prolificazione degli animali.

In copertina: Rocce nel mare di Latina (lunga esposizione). Foto: © Andrea Valente

Lunga esposizione al tramonto sulla foce del Lago di Caprolace. Foto: © Andrea Valente
Duna costiera ricoperta di fiori di Silene, Latina (zona Capoportiere). Foto © Andrea Valente
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