intervista a cura di Francesca Busatto
Gli Scarabocchi di Maicol&Mirco sono stati un richiamo naturale. Come se fossero stati loro a cercare me e non viceversa. Racchiudono ciò che mi piace e ciò che, potenzialmente, sono. O potrei essere. Ma, soprattutto, ciò che detesto e che mi disgusta. Per chi è sempre alla ricerca di un’alternativa di pensiero, il fumetto in genere risponde a questa ricerca e nulla toglie alle storie da raccontare, alle emozioni. Anzi, la potenza comunicativa del segno si rafforza con la parola e questa, a sua volta, con l’immagine, il disegno. Come non condividere la definizione di Hugo Pratt del fumetto come “Letteratura disegnata”. E aggiungerei anche incisiva.
L’irriverenza, l’ironia, il segno grafico minimale, tutto ridotto a tre colori: rosso, bianco e nero. Una filosofia a tratti leopardiana, nichilista, che se la prende con la natura per averci fatto nascere esseri umani, una riflessione sempre arguta e intelligente che mantiene un invidiabile distacco dalla realtà. Degno d’un vero lucido e laico osservatore di come vanno le cose del mondo. Infatti potremmo dire che le sue tavole sono lo specchio della realtà e possiedono il coraggio di dar voce ai propri pensieri che, per quanto cinici e crudi possano essere, sono pur sempre umani, veri. Genuini.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Maicol & Mirco, scrutando il senso del suo lavoro fino a scoprire i prossimi progetti editoriali e non solo…
Il tuo lavoro è irriverente sia nel messaggio che nella scelta dei colori e dei segni. Poche linee essenziali, colori netti e metaforici: rosso, bianco e nero. Come sei arrivato a questa sintesi?
Volendo raccontare il più possibile con il meno possibile. La vita è corta e le storie sono infinite. Non c’è tempo da perdere in questo mestiere.
Ne Il papà di Dio, mi ha colpito l’attenzione continua verso il lettore, che sovverte anche il rapporto fra segno e spazio bianco. Per esempio, nelle pagine in cui Satana, per guardare il futuro, sfoglia lo stesso libro che noi abbiamo fra le mani oppure quando, direttamente, si rivolge allo spettatore. E’ un modo per rendere la comunicazione più efficace e coinvolgente o c’è altro?
Sì, il papà di Dio è anche un metafumetto, anzi diciamo un super-mega-ultra-metafumetto, perché non solo i personaggi interagiscono col lettore ma addirittura sono le pagine stesse a cercare questa interazione. I vuoti e le pause permettono a chi legge di dare un proprio ritmo alla lettura. C’è chi ha divorato il libro in venti minuti e chi ha avuto bisogno addirittura di più e più giorni per completare la lettura. Il papà di Dio è un libro pieno di vuoti, di burroni narrativi, ed è facile caderci dentro e rimanerne intrappolati.
Addentrandoci nella visione teologica, mi viene una domanda extra-fumettistica… il problema, quindi, sono gli esseri umani o è la fede?
Il problema è sempre e solo l’esistenza. Se (Dio) esiste.
Negli Scarabocchi lo sguardo sulla vita umana è a 360 gradi. Ciò che li caratterizza è di certo il cinismo dissacrante; quello che mi chiedo è se ci sarà mai un riscatto dell’uomo in qualche altra dimensione. Il tuo è realmente un animo nichilista come quello che trapela dagli Scarabocchi o, in realtà, sei un ottimista disilluso?
Ti rivelo una roba: gli ottimisti e i pessimisti sono le stesse persone, questa distinzione semantica è solo un’antica mossa di marketing. Si ride piangendo e si piange ridendo da milioni di anni.
Una domanda clou… Maicol è Mirco o Mirco è Maicol? Siamo di fronte ad un nuovo caso letterario?
Un caso letterario da NON risolvere. Vado a distruggere pipa e lente d’ingrandimento.
Cosa dobbiamo aspettarci dal 2018? Hai dei nuovi progetti in ballo?
Avendo abiurato la nostra vita sociale quest’anno vi ritroverete Maicol&Mirco dappertutto. Innanzitutto con la BAO Publishing si inaugura finalmente l’Opera Omnia de Gli scarabocchi di Maicol & Mirco con il primo volume ARGH. Troverete le nostre rosse strisce anche mensilmente sulla storica rivista Linus (con storie inedite e più lunghe) e su Smemoranda. A marzo per la Coconino Press diamo alle stampe GLI ARCANOIDI, un graphic-novel epico che vanta un’indagine, uno sterminio e una diaspora tutto nel medesimo coloratissimo racconto. Poi ci sono mille altre robe ma se ve le diciamo non ci credete quindi che ve lo diciamo a fare? Fate una cosa semplice per tenervi informati sui nostri crimini intellettuali: cercateci su facebook che tanto ormai viviamo lì (il mondo reale si paga, facebook no).
In copertina: Maicol&Mirco. Courtesy Bao Publishing